L'obesità si vince anche con l'astuzia

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dietaefitness
view post Posted on 21/1/2011, 09:52




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Psicologia e ambiente determinanti più della fame nelle scelte alimentari. Le strategie per "ingannare" l'appetito
È una delle sfide sanitarie del secolo nei Paesi industrializzati. Cambiare il comportamento alimentare, soprattutto dei bambini e degli adolescenti, per evitare il peso di obesità e malattie correlate nei prossimi decenni. Ma come farlo? Da tempo si sperimentano le strategie più disparate ed è la scuola l’ambiente in cui più spesso si calano questi interventi. Si è tentato di vietare di collocare nelle scuole distributori che contenessero "cibi spazzatura", favorendo al contrario quelli con frutta fresca. Si stanno sperimentando regolamentazioni delle mense scolastiche che prevedano cibi e porzioni sane. Non sono mancati nemmeno gli interventi sui negozi situati in prossimità degli edifici scolastici per impedire che i ragazzi portassero a scuola cibi poco salutari.

NON VIETARLO, SPOSTALO! - Tuttavia, più che divieti e imposizioni, è l’astuzia che sembra produrre risultati tangibili. Almeno secondo quanto riportato da sei studi presentati nel corso della conferenza annuale della School Nutrition Association. Oltre 11mila gli studenti che si sono inconsapevolmente ritrovati a svolgere il ruolo della cavia. Alla mensa della Cornell University di Ithaca, per esempio, è bastato distribuire la frutta in confezioni colorate perché le vendite raddoppiassero. Spostare lo scaffale delle insalate in prossimità delle casse ha consentito invece di triplicare le vendite. Il segreto, dunque, secondo gli autori dei diversi studi, potrebbe essere applicare la psicologia e le strategie che il marketing impiega da decenni anche alla salute. Talvolta rovesciandole. Per esempio, creando delle casse rapide per gli studenti che non acquistano cibi ipercalorici si raddoppia il numero di cibi sani comprati, spostando il latte al cioccolato dietro quello normale si spingono gli studenti a privilegiare quest’ultimo. E ancora, rendere opaco il coperchio del freezer riduce significativamente l’acquisto di gelati. Mentre se ai ragazzi che si servono al banco si chiede se desiderano un’insalata se ne incrementa il consumo di un terzo.

FATTI FURBO! - Strategie semplici, ma - a quanto pare - di provata efficacia. Così come quelle che Brian Wansink, direttore del Cornell Food and Brand Lab e autore di uno dei sei studi, propone di applicare a casa. «La maggior parte di noi - ha spiegato Wansink - non mangia in eccesso perché è affamato. Lo fa a causa della famiglia o degli amici, per colpa delle confezioni o dei piatti, dei nomi dei prodotti e dei numeri, delle etichette e delle luci, dei colori e delle candeline, delle forme o degli odori, delle distrazioni e delle distanze, della dispensa che ha in cucina o dei contenitori». Lo fa, in sostanza, perché condizionato dall’ambiente che lo circonda. Ecco dunque perché anche piccoli cambiamenti possono produrre effetti sorprendenti. Ridurre la dimensione dei piatti di pochi centimetri, per esempio, può far perdere fino a 7-8 chili in un anno. E anche i bicchieri stretti e alti sono da preferire a quelli larghi e bassi. Altrettanto efficace è mettere in atto una semplice strategia psicologica: versare il 20 per cento di cibo in meno di quanto si pensa di volerne mangiare. Non ci si renderà conto della differenza, ma alla fine si saranno risparmiate un bel po' di calorie. Meglio non mangiare mai direttamente dalla confezione (non vedere il cibo fa perdere il controllo sulla quantità ingerita) e non portare troppo cibo in tavola (se si ha veramente fame non ci si dispiacerà troppo di andare a prendere qualcos’altro in cucina). «I nostri studi - ha affermato Wansink - mostrano che in media una persona ogni giorno prende 250 decisioni relative al cibo: faccio colazione o non la faccio? Torta o ciambella? La mangio tutta o soltanto una parte? Resto in cucina o esco in macchina? Ma di questa messe di decisioni, la maggior parte noi non le possiamo realmente spiegare. Voglio che le persone capiscano che fare piccoli cambiamenti nelle loro cucine e nella loro routine può fare la differenza. E senza nessun sacrificio».

Antonino Michienzi by //www.corriere.it/salute
 
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lore67
icon5  view post Posted on 14/2/2011, 20:54




sono un pò scettica sarà vero? allora perchè ci sonotante persone obese? compresa la sottoscritta definita obesa di rpimo livello.Se bastasse solo quello? detto questo proverò a mettere in pratica quello che c'è scritto mi piace sperimentare nuove idee. un saluto da lore67
 
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1 replies since 21/1/2011, 09:52   91 views
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